Una riflessione del Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M., Antonio Binni, sulla condizione dell’uomo e sul ruolo del dubbio nella ricerca della conoscenza, tra illuminazione e oscurità.
La condizione dell’uomo, che aspira alla conoscenza, è intermedia, non di sola luce, né di totale oscurità.
In questa penombra, ci si apre alla ricerca, mettendosi in cammino.
Nella strada ci viene incontro l’inevitabile dubbio, nella sua duplice polarità di positivo e negativo.
- Positivo, quando è la premessa di un pensiero certo, frutto della critica serrata, senza condizionamenti derivanti dall’autorità o da qualsiasi altro elemento che possa paralizzare la libertà e l’autonomia.
- Negativo, quando è invasivo a tal segno da atrofizzare e distruggere.
Mentre il primo tipo di dubbio aiuta a rendere più chiaro e, dunque, a attingere la verità, il secondo, all’opposto, paralizza, rendendo completamente prigionieri.
Il dubbio positivo è prezioso perché coltiva l’umiltà, mettendo al riparo dal dogmatismo e dal fondamentalismo.
Quello negativo è distruttivo perché, anziché nella certezza, sfocia nello scetticismo e nel nichilismo.
Stantibus sic rebus, la verità deve essere vigilata sempre e soltanto dal dubbio positivo.
Nell’elogio del dubbio, non rientra, invece, il dubbio di chi dubita provocatoriamente, al solo fine di mettere in difficoltà il proprio interlocutore.
