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Gran Loggia d'Italia degli ALAM

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Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato

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Le infinite dimensioni della Verità

Gabriele Borsetti · 27 Ottobre 2025 - 09:53

In questo articolo tratto da Officinæ 3 del giugno 2025, Gabriele Borsetti Gabriele Borsetti esplora la laicità nel pensiero massonico della Gran Loggia
d’Italia, che supera l’obsoleta antinomia laicità-religiosità, e che diventa espressione di psyché, un pensiero che comprende
in sé il razionale e il prerazionale, la ragione e il sacro. La nostra è una concezione moderna di laicità, in cui il dialogo
interreligioso trova ogni spazio d’azione e in cui gli echi del pensiero di Fera e di Palermi risuonano chiari e forti.

Sandro Botticelli, Sant’Agostino nello studio, 1480 circa (CC 3.0 Unported).

Il lavoro simbolico della Massoneria permette il superamento dell’obsoleta concezione della laicità contrapposta alla religiosità. In particolare la G.L.D.I., con l’apertura e la ricerca di un dialogo costruttivo con le istituzioni religiose, si fa portavoce di una moderna concezione di laicità. La G.L.D.I. è un’istituzione laica, non atea né fideistica in senso confessionale, che dà al termine “laicismo” un significato che supera le antiche antinomie di credente-non credente, fede-ragione. È inoppugnabile che nella operatività pratica quotidiana la ragione, nelle sue espressioni di logica, tecnica e scienza, abbia diritto al suo primato.

Tuttavia la ragione non ci fornisce elementi sufficienti per cogliere (o attribuire) il significato dell’esistenza. Le religioni ci offrono delle verità rivelate e codificate che potrebbero rispondere alla nostra esigenza di senso, ma è giusto ritenere che le sacre scritture siano da cogliere non come ipostasi, ma come testi simbolici, scritti dall’uomo e da interpretare per coglierne il significato. Confinare la rivelazione divina in un orizzonte letterale sconfessa la fede intesa come dinamica relazionale individuo-sacro. Il nostro modo di porci è forse vicino alla concezione di Sant’Agostino il quale affermava che “Dio è relazione”, cioè un soggetto dinamico da ricercare incessantemente, come incessantemente si ricerca la Verità ultima, l’obbiettivo del progetto massonico di Conoscenza illuminata.

Come esiste un’inoppugnabile verità scientifica, esiste una altrettanto inoppugnabile verità religiosa. Il pensiero laico, rispetta la complessità all’uomo, ritenendo che la verità che possiamo conoscere non sia solo appannaggio della ragione, ma anche dell’esercizio della fede. La Verità ha infinite dimensioni che diverse ottiche permettono di cogliere in un’ottica solo parziale.

Le nostre riflessioni, mirate alla costruzione dell’“uomo nuovo”, ritornano volentieri all’Umanesimo e al Rinascimento dal cui contesto culturale sono emerse sia espressioni di un razionalismo radicale (Pico della Mirandola proponeva con la sua filosofia di basare la vita su norme puramente razionali, guidarla secondo i dettami della ragione calcolante, ma l’idolatria della ragione rappresenta una contraddizione in termini), sia lo splendore delle lettere e delle arti, frutto incontestabile della creatività umana, e dunque di quel sublime irrazionale che si riflette nell’umano.

Laicità, ricerca ed esercizio del dubbio

Alla laicità, di cui la G.L.D.I. si fa promotrice nel superamento dell’obsoleto conflitto fede-ragione, è propria una ragione sacra (o una fede razionale) che permette di abbracciare la complessità di significati, immettendoci nella nostra natura più profonda1. Il dubbio può produrre angosciose incertezze, ma la certezza assoluta può esprimere la pura follia. La nostra laicità, che potrebbe essere definita esistenzialista, è centrata sull’esperienza di ricerca, capace di accettare e superare l’apparente contraddizione intrinseca tra fede e ragione, espressioni entrambe connaturate con l’animo umano.

La Ragione, cui la Massoneria fa riferimento e trova fondamento, non è la fredda ragione calcolante della tèchne, ma espressione di psyché2, un pensiero animico che comprende in sé il razionale e il prerazionale. Ne consegue che il percorso di crescita morale (e di ricerca spirituale) che la Massoneria propone è una Via aspra ed emotivamente impegnativa perché non offre verità precostituite, ma sostiene la ricerca costante, alimenta la forza interiore nel confronto con il dubbio. Ci si affida a un pensiero libero, libero da pregiudizi, superstizioni, ma anche da certezze, da rigidi schemi mentali comunque acquisiti che hanno rappresentato lo schema mentale attraverso cui abbiamo sempre letto e abitato il mondo.

Per questo la nostra Via può essere a tratti angosciante, perché come afferma Kierkegaard “l’angoscia è la vertigine della libertà”.

Il mistero della vita tra fede e ragione

Il massone si pone di fronte al mistero della vita conciliando un atteggiamento da un lato di conquista della realtà fenomenica (fiducia-fede nella forza della ragione- scienza, per avvicinarsi ai meccanismi più intimi dell’Universo), dall’altro, di accettazione dell’essere dominati da una forza incommensurabile che va a coincidere con il sacro. La posizione laica della Massoneria si basa sul riconoscimento del limite umano nel poter contenere tutta la Verità e sulla accettazione che sarà la Verità a possedere l’individuo. È nella ricerca della Verità, nell’ambito del libero pensiero, nel movimento costante della nostra coscienza che incontriamo il sacro. È in questo percorso che il massone realizza la propria esistenza.

Gabriele Borsetti

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Pubblicato in: Riflessioni
Tags: crescita morale, laicismo, laicità, lavoro simbolico, pensiero laico, ricerca della verità, ricerca spirituale, sant'agostino, Verità

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