
La Numerologia è quella scienza che, partendo dall’archetipo, ci aiuta a trovare il percorso della verità, come prolungamento della nostra essenza. Essa è finalizzata a comprendere i segreti dell’universo, a studiarne le frequenze vibratorie e a decodificarle come messaggio.

Questo studio, pertanto, non può prescindere da un’indagine svolta sul numero “Uno”, e da una delle prime scuole filosofiche iniziatiche, ovvero quella pitagorica il cui fondatore, Pitagora, era venerato come maestro, come sacerdote, come mago.
La sua genialità fu quella di accostare allo studio della matematica e dei numeri l’evoluzione spirituale dell’uomo.
L’insegnamento di Pitagora.
La speculazione pitagorea riteneva che ogni elemento del cielo e della terra rispondesse a un Ordine, il “Kosmos”, che obbediva a precise leggi matematiche: l’armonia che si creava, pertanto, era il frutto di queste leggi e di precisi rapporti numerici. In questo scenario, il numero “Uno” rappresenta l’archetipo stesso della creazione, il liquido seminale che ha generato e creato il mondo, quell’entità spaziale primigenia che tutto può e che tutto regola.
I numeri, al tempo di Pitagora, erano rappresentati con dei punti. L’uno era un puntino nello spazio, il due era raffigurato come due puntini legati da un trattino, il tre era costituito da una base formata da due puntini e un apice dalla cui unione si formava un triangolo. In questo schema, si passava da un punto ad una forma geometrica, ed è in questo modo che i numeri, grazie alla loro somma e al loro ‘incastro’, hanno generato l’Universo e la realtà che i nostri occhi ammirano. Nella Numerologia, i numeri hanno una vita propria, una biologia evolutiva, un significato simbolico e archetipico che aspetta di essere svelato.
Il numero “Uno”, un androgino, attivo e passivo, pari e dispari, considerato un numero sacro, un Kadosh, un vero catalizzatore capace di generare, trasformare e far cambiare di Stato il numero che lo accoglie.

Il numero “Uno”, infatti, è definito Parimpari, in quanto considerato pari e dispari allo stesso tempo, un numero mistico con la proprietà alchemica di cambiare per sempre la natura del numero che lo accoglie. L’Uno è un’entità divina che porta a termine la Grande Opera spirituale di chi in sé accoglie la sacralità di questo numero. L’Uno è in risonanza con il Tutto divino, con il Principio Creatore che i Massoni vedono nel GADU, forza motrice che ha generato archetipicamente l’Universo; l’Uno come Primavera del mondo, l’Ariete con la sua energia generatrice, Fuoco che trasforma tutto ciò che tocca elevandolo ad una vibrazione superiore.
Il parimpari: un universo di possibilità.
L’Uno è la Matrix Divina, incommensurabile ricchezza racchiusa in una scintilla con la forma di un puntino luminoso. L’Uno senza contorni, senza limiti pronto a donarsi e fondersi in chi lo accoglie.

L’Uno come l’arcano Uno dei tarocchi, il Mago, è una entità, un’energia che vede compiere la sua realizzazione nella creazione e nella trasformazione; è un archetipo che si sviluppa come una gestazione, un seme nella terra; con la sua energia spacca il guscio trasformandolo in germoglio. Il numero uno al pari del Mago è un vero alchimista e possiede tutti gli strumenti per attivare questa trasformazione. Un incrocio tra spazio e tempo, l’uno diventa la sintesi di questi assi, il punto divino creatore che svela la sua essenza nel suo essere un numero sacro. L’Uno è l’archetipo che parla del nostro inconscio facendo da specchio; la sua interpretazione non è segreta ma divina e diventa tanto più sublime quanto più evoluta sia la nostra coscienza.
L’anima dell’Uno è un tesoro imperscrutabile, è la quintessenza dell’esistenza stessa, è tutto e niente. È bianco e nero. È Alfa e Omega. Forte e fragile, che in questo essere-non essere trova la sua realizzazione. L’uno guarda dentro di sé con il suo occhio divino e guarda fuori di sé con il suo occhio magico trasformando contemporaneamente sé stesso e il mondo.
Il parimpari ci racconta che tutto è possibile, tutto può iniziare, tutto può nascere in questo mondo di limiti e possibilità perché ne possiede la forza, sa di poterlo fare; pioniere spietato inizia il suo viaggio iniziatico vagando nel mondo dentro e fuori di sé lasciando alle spalle il passato, senza proiettarsi nel futuro ma vivendo solo nel presente, quel presente cosmico che ci permette di essere nel qui e ora, unico presente reale dove la vita si manifesta per quello che è. Ogni volta che il nostro sguardo incrocerà questo simbolo esso parlerà alla nostra coscienza raccontandoci come archetipo la sua storia, la sua evoluzione, la sua biologia, le sue emozioni, i suoi sentimenti. Ci lascerà generosamente un pezzettino di Lui e noi non saremo mai più gli stessi, facendoci raggiungere le vette più elevate della nostra interiorità.
Luna Sicolo
Tratto da Officinae nr 2/2015


