• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
  • Facebook
  • Instagram
  • YouTube
  • X
Gran Loggia d'Italia degli ALAM

Gran Loggia d'Italia degli ALAM

Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato

  • Chi Siamo
    • La Gran Loggia d’Italia
    • La nostra storia
    • Il Gran Maestro
    • Il Rito Scozzese
    • I nostri principi
    • Rapporti Nazionali
    • Rapporti internazionali
  • Dove siamo
  • Rivista Officinae
  • Eventi & News
    • Notizie & Comunicati
    • Rassegna stampa
  • Contatti
  • Chi Siamo
    • La Gran Loggia d’Italia
    • La nostra storia
    • Il Gran Maestro
    • Il Rito Scozzese
    • I nostri principi
    • Rapporti Nazionali
    • Rapporti internazionali
  • Dove siamo
  • Rivista Officinae
  • Eventi & News
    • Notizie & Comunicati
    • Rassegna stampa
  • Contatti

Cagliostro, la Massoneria ed il Rito Egiziano

Gran Loggia d'Italia · 4 Gennaio 1996 - 15:29

Il testo ripercorre con rigore e spirito critico la complessa vicenda iniziatica e umana di Giuseppe Balsamo, noto come Cagliostro. Dalla sua iniziazione massonica a Londra nel 1777 fino alla fondazione della “Sagesse Triomphante” e del Rito Egiziano, la figura del Gran Cofto emerge tra alchimia, esoterismo, ritualità teatrale e idealismo. Tra sogni di rigenerazione spirituale, pratiche occulte e scandali, Cagliostro diventa simbolo di un secolo intriso di contraddizioni. Nonostante le derive eccessive e spettacolari del suo sistema, egli resta un uomo animato da ideali di fraternità, libertà e amore per il prossimo, vittima infine dell’intolleranza dogmatica. Un personaggio controverso, da molti screditato, ma che, nell’essenza del suo cammino, si è sempre sentito e voluto Fratello.

Giuseppe Balsamo, ebbe forse i primi approcci con la Massoneria a Malta, ma fu iniziato solo il 12 Aprile 1777, a Londra, nella Loggia n° 289 “L’Esperance”. Questa Officina, riunita alla Royal Taverne, apparteneva alla “Stretta Osservanza” e non godeva di grande prestigio, accogliendo persone di livello medio-basso.
Con Cagliostro ricevettero il crisma anche Serafina Feliciani, Giuseppe Ricciarelli, Pierre Boileau. Il Maestro Venerabile consegnò loro una giarrettiera con inciso il motto: “Unione, silenzio, virtù”.

Roberto Gervaso, in un’opera documentata, racconta una cerimonia di iniziazione dai toni teatrali, culminata con l’uso di una pistola finta e una detonazione scenica: più spettacolo che ritualità simbolica.

Vi è chi sostiene che Cagliostro fosse già esperto di un non precisato “Rito Simbolico” prima del 1777, ma mancano fonti certe. È però documentato che il 2 giugno 1777 ottenne il grado di Maestro.

Nel 1778, accolto a L’Aja dalla Loggia L’indissolubile, espose per la prima volta le idee del suo Rito Egiziano. Fondò quindi una Loggia d’adozione, con Serafina come “Prima Ispettrice”.

Nel 1779 fu iniziato all’Ordine Rosacrociano dell’Oro, entrò in contatto con la setta di Adam Weishaupt e fu discepolo del benedettino Dom Pernety, che lo introdusse all’uso di uno stato di trance guidato da un “angelo custode”.

Il Rito Egiziano si andava così definendo: un insieme eterogeneo di simbolismi magico-massonici, teurgie, evocazioni, influenze rosacrociane e cabalistiche.

Nel Febbraio 1779, a Mitau in Curlandia, si distinse per evocazioni, predizioni e rituali di “rigenerazione spirituale e fisica”.
Poi, a San Pietroburgo, cercò di fondare una Loggia internazionale sotto il patronato di Caterina II, ma venne smascherato e costretto a lasciare la Russia.

A Varsavia, operò con il Principe Adamo Poninski; poi giunse a Strasburgo nel 1780, dove le sue guarigioni miracolose lo fecero soprannominare “L’amico degli uomini”.

A Strasburgo perfezionò il Rito Egiziano: rituali con “colombe” e “pupilli”, idromanzia, visioni, elisir di giovinezza. Suggestione o poteri reali? Rimane il dubbio.

Nel 1783, dopo una tappa a Napoli, si recò a Lione per incontrare Jean-Baptiste Willermoz, fondatore dei Cavalieri Benefattori della Città Santa.
Willermoz, esperto e prudente, lo smascherò, soprattutto dopo il confronto sulle idee teologiche (per Cagliostro, Cristo era solo umano). La rottura fu netta.

Cagliostro allora fondò “La Sagesse Triomphante”, Officina Madre del Rito Egiziano, ispirata — secondo lui — da un’entità superiore.
Il Rito Egiziano, secondo le ricostruzioni, era un sincretismo esoterico: piramidi, invocazioni angeliche, necromanzia, cristianesimo primitivo, cabala.
Per essere crismati: digiuno di 40 giorni, purificazioni, ricezione dei sigilli angelici, culminanti nella formula:
“Ego sum qui sum”.

A Parigi, fondò la Loggia d’adozione “Isis”, diretta da Serafina sotto il titolo di “Regina di Saba”.
Il rituale culminava in scene cabalistiche: colombe, cerchi magici, invocazioni planetarie, oroscopi.
Secondo i detrattori, Cagliostro entrava in tempio a cavalcioni di una palla dorata, vestito in costume adamitico, proclamandosi “uscito dal seno di Abramo senza essere stato concepito”.

Nel 1785, rifiutò di partecipare al Convento dei Filaleti (Loggia des Amis Réunis), compromettendo ogni possibilità di legittimazione da parte della Massoneria ufficiale.
I grandi del pensiero spiritualista massonico — Saint-Martin, Willermoz, Savalette de Langes, Court de Gibelin — presero le distanze.

Nonostante l’isolamento, il Rito Egiziano proseguì. Ma lo scandalo della “Collana della Regina” interruppe tutto.
Cagliostro fu arrestato a Roma, perseguitato, seviziato. Nel carcere di San Leo, pronunciava ancora frasi massoniche, tracciava simboli sui muri.

Morì vittima dell’intolleranza, accanto ad altri martiri della Libera Muratoria: Tommaso Crudeli, Zaniboni, De Rolandis.

  • Articolo
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra) Telegram
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail
  • Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra) Stampa
Pubblicato in: Storia della Massoneria
Tags: alchimia, Cagliostro, Esoterismo, iniziazione, massoneria, Rito Egiziano

Sidebar

Copertina Officinæ n. 4 – Ottobre 2025
Officinæ n. 4 – Ottobre 2025

Un viaggio tra alchimia, sacro e pensiero critico: il nuovo numero di Officinæ invita a guardare al futuro con occhi antichi e mente aperta. Dalle riflessioni sul rapporto tra scienza e spiritualità al dibattito alla Versiliana con il Gran Maestro Luciano Romoli, un percorso che unisce tradizione e modernità.

Leggi il numero online

Ultimi articoli dal nostro sito

“Tradizione: per il libero muratore e per l’uomo contemporaneo”

06/12/2025

Un grande incontro pubblico dedicato al senso della Tradizione nell’epoca dello smarrimento: sabato 13 dicembre, nella prestigiosa Sala dei Notari di Perugia, la Gran Loggia d’Italia degli A∴L∴A∴M∴ promuove una riflessione sul ruolo dei maestri, sulla crisi dell’uomo contemporaneo e sul valore del pensiero tradizionale. Con interventi di Marcello Veneziani, Gabriele Borsetti e le conclusioni del Gran Maestro Luciano Romoli. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Luigi Lilio e Giano Lacinio, una duplice via iniziatica dallo stesso Oriente

02/12/2025

L’articolo di Giulio Curcio Terremoto, pubblicato su Officinæ n. 4, ci ricorda come la Calabria sia una terra di antica tradizione iniziatica. Invece di richiamare le figure più note – da Pitagora a Gioacchino da Fiore – l’Autore sceglie di riportare alla luce due personalità spesso dimenticate: Luigi Lilio, scienziato, e Giano Lacinio, alchimista e filosofo. Entrambi vissuti nel XVI secolo, rappresentano il ponte tra il mondo pregalileiano e la rivoluzione scientifica, testimoniando l’enorme, e troppo spesso ignorato, contributo dell’alchimia alla nascita della scienza moderna.

Intervista al Gran Maestro Luciano Romoli a Sesta Rete TV

30/11/2025

Intervista esclusiva di Sesta Rete TV al Gran Maestro Luciano Romoli, realizzata a Catania durante la celebrazione del Solstizio d’Inverno nel prestigioso Palazzo Biscari. Un contributo chiaro e autorevole che offre una visione autentica della Massoneria, dei suoi valori universali e del cammino iniziatico proposto dalla Gran Loggia d’Italia degli ALAM. Un’occasione per superare miti e stereotipi e avvicinarsi alla tradizione massonica nella sua dimensione più vera: studio, consapevolezza e responsabilità.


Gran Loggia d’Italia
degli ALAM

Via San Nicola de’ Cesarini 3
Area Sacra di Torre Argentina
tel. 06 68805831
gldi@granloggia.it

L’ISTITUZIONE

La Gran Loggia d’Italia
Il Gran Maestro
La Storia
Il Rito Scozzese

COMUNICAZIONI

Rivista Officinae
Notizie & Comunicati
Contatti
Domande frequenti

SEGUI LA GLDI SUI SOCIAL

  • Facebook
  • Instagram
  • YouTube
  • X
Privacy Policy Cookie Policy

© Centro Sociologico Italiano Codice Fiscale 80209570581